Nota esplicativa: Questo opuscolo traduce due termini inglesi Ā«EasterĀ» e Ā«PassoverĀ» entrambi traducibili con il termine ambivalente di Ā«PasquaĀ», per distinguerli scriveremo Ā«Easter con PasquaĀ» e Ā«Passover con Pasqua (ebraica)Ā».
La maggior parte della persone seguono quello che gli ĆØ stato insegnato, supponendo che ciĆ² che credono e fanno ĆØ giusto. Accettando le loro credenze per scontato. La maggior parte di loro non si prendono il tempo di dimostrare se le cose che fanno sono corrette.
PerchĆ© credete a quello che credete? Da dove vengono le vostre credenze? La fonte delle vostre credenze religiose ĆØ la Bibbiaāo qualche altra autorità? Se dite la Bibbia, siete sicuri?
Che dire della Pasqua? Dal momento che centinaia di milioni di persone la osservano, presumibilmente in onore della resurrezione di Cristo, allora certamente la Bibbia deve avere molto da dire al riguardo. Sicuramente ci sono numerosi versetti che citano i conigli, le uova e la caccia allāuovo, i cestini di dolci, gli hot cross buns, la Quaresima, il VenerdƬ Santo e la cerimonia al sole che sorgereāper non parlare della stessa Pasqua.
La Pasqua richiede un attento esame e questo opuscolo la esamina attentamente.
La Bibbia autorizza la Pasqua?
La Bibbia ĆØ la fonte di tutte le cose cristiane. Viene menzionata la Pasqua? SƬ.
Notate Atti 12:1. Il re Erode iniziĆ² a perseguitare la Chiesa, che si concluse con la morte brutale dellāapostolo Giacomo di spada. Questo era gradito ai Giudei, tanto che anche lāapostolo Pietro fu fatto arrestare da Erode. Il piano era quello di consegnarlo piĆ¹ tardi ai Giudei. Il versetto 3 dice: Ā«or erano i giorni degli AzzimiĀ». La Chiesa del Nuovo Testamento osservava questi giorni di festa descritti in Levitico 23. Ora leggete il versetto 4: Ā«Dopo [Erode] averlo arrestato, lo mise in prigione e lo affidĆ² alla custodia di quattro picchetti [sedici] di quattro soldati ciascuno, intendendo di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua [Easter]Ā».
Ć questa lāautorizzazione della Bibbia per la Pasqua?
Questo passaggio non parla della Pasqua. Come possiamo saperlo? La parola greca che ĆØ stata tradotta per la Pasqua ĆØ pascha (che deriva dalla parola Ebraica pesach; non cāĆØ nessuna parola originale greca per la parola Pasqua (ebraica) ā Passover in inglese), e ha un solo significato. Si riferisce sempre alla Pasqua (ebraica)ānon puĆ² mai riferirsi alla Pasqua! Per questa ragione, troviamo una parola Ebraica usata nel Nuovo Testamento greco. Nuovamente, questa parola ebraica si riferisce solo alla Pasqua (ebraica). E altre traduzioni inglesi, hanno tradotto questa parola correttamente con Passover (la Pasqua ebraica).
Invece di avallare la Pasqua, questo versetto dimostra davvero che la Chiesa stava ancora osservando apparentemente la Pasqua ebraica dieci anni dopo la morte di Cristo!
Adesso andiamo alle altre scritture che autorizzano la Pasqua. Queste presentano un problema. Non ce nāĆØ nessuna! Non ci sono assolutamente versetti, da nessuna parte nella Bibbia, che autorizzano o approvano lāosservanza della celebrazione della Pasqua! La Bibbia non dice niente riguardo alla Quaresima, alle uova e alla caccia allāuovo, ai cestini di dolci, etc., benchĆ© fa menzione degli hot cross buns e delle cerimonie al sorgere del sole come abbomini, che Dio condanna. Le esamineremo e conosceremo il perchĆ©.
Lāerrore di traduzione di Atti 12:4 ĆØ un tentativo non cosƬ sottile di inserire una festa pagana nelle scritture al fine di autorizzarla. Esamineremo la Pasqua (ebraica) di seguito piĆ¹ da vicino.
Un breve sguardo alla Pasqua (ebraica)
La ben nota storia della Pasqua (ebraica) del Vecchio Testamento ĆØ incentrata sulla liberazione da parte di Dio di Israele dallāEgitto attraverso le dieci piaghe miracolose. Tra queste, come lāangelo della morte che sarebbe Ā«passato oltreĀ» (in inglese: Passover ā nome per la Pasqua ebraica) le case dove vivevano gli Israeliti. Essi erano stati istruiti a spruzzare il sangue sui due stipiti e sullāarchitrave della porta delle loro case per garantire che solo i primogeniti dāEgitto morissero. In questa prima Pasqua (ebraica), era solo il sangue dellāagnello immolato che proteggeva ogni casa Israelita. Mentre lāEgitto subiva la piaga della morte, i primogeniti Israeliti erano risparmiati dal sangue. Dallāobbedienza al comando di Dio e dalla fede nella Sua promessa di proteggerli, furono risparmiati dalla morte.
Troviamo la descrizione della Pasqua (ebraica) in Esodo 12:12-14. Il versetto 14 afferma che la cerimonia della Pasqua (ebraica) ĆØ stata comandata da Dio per essere una festa commemorativa da osservare annualmente da parte di Israele Ā«per sempreĀ». (Questo comando viene ripetuto in Levitico 23:5). Esodo 12:15 introduce i sette giorni di festa chiamati i Giorni dei Pani Azzimi (anche ripetuto in Levitico 23:6-8), che dovevano seguire immediatamente la festa della Pasqua (ebraica) di ogni anno. Ć per questo che Atti 12:3 afferma, Ā«or erano i giorni degli AzzimiĀ», prima di menzionare la Pasqua (ebraica) nel versetto seguente. Questi giorni sono stati sempre in congiunzione tra loro.
Che cosa riguardo il Nuovo Testamento?
Se la Pasqua (ebraica) ĆØ stata istituita per sempre, quindi le istruzioni nel Nuovo Testamento di osservarla dovrebbero essere chiare. Queste istruzioni si trovano in 1 Corinzi 5:7-8: Ā«Togliete via dunque il vecchio lievito, affinchĆ© siate una nuova pasta, come ben siete senza lievito, la nostra Pasqua (ebraica) infatti, cioĆØ Cristo, ĆØ stata immolata per noi. Celebriamo perciĆ² la festa (dei pani azzimi, che ha sempre accompagnato la Pasqua (ebraica), come abbiamo spiegato sopra)ā¦Ā»
Cristo, come lāAgnello di Dio (Giovanni 1:29; Atti 8:32; 1 Pietro 1:19; Apocalisse 5:6), ha sostituito lāagnello dellāAntico Testamento che era mangiato la sera della Pasqua (ebraica) di ogni anno. I simboli del Nuovo Testamento del pane e del vino sono stati stabiliti in modo che i Cristiani possono mangiare il corpo di Cristo e bere il suo sangue, il vero Agnello di Dio. Il sacrificio di GesĆ¹ ha sostituito lāobbligo di uccidere lāagnello di primavera. Luca 22:19 dimostra che GesĆ¹ ĆØ sostituito con il pane e il vino da prendere annualmente in commemorazione del Suo sacrificio per la remissione dei nostri peccatiāsia spirituale che fisico.
(Leggi il nostro opuscolo gratuito Quante volte dovremmo prendere la cena del Signore? Esso fornisce la prova che Cristo non ha sostituito la Pasqua (ebraica) con una festa diversa! Inoltre, mostra chiaramente che lāunica cosa che ĆØ stata sostituita con il sacrificio di Cristo ĆØ lāagnelloāe che ĆØ lāistituzione del pane e del vino che esso simboleggia!).
I primi Cristiani osservavano la Pasqua (ebraica), non la Pasqua. Notate questo dallāEnciclopedia Britannica, 11th ed., vol. 8, p. 828: Ā«Non vi ĆØ alcuna indicazioni dellāosservanza della festa della Pasqua nel Nuovo Testamento, o negli scritti dei Padri Apostoliciā¦ I primi Cristiani continuavano a osservare le feste ebraiche [le feste di Dio di Levitico 23], anche se con un nuovo spirito, come commemorazione di eventi che quelle feste prefiguravano. CosƬ la Pasqua (ebraica), con una nuova concezione aggiuntiva, di Cristo come il vero Agnello Pasqualeā¦ continua a essere osservataĀ».
Gli apostoli originali e la Chiesa primitiva del Nuovo Testamento non osservavano la Pasqua. Notate: Ā«Nel secondo secolo d.C., il Giorno di Pasqua era, tra i Cristiani dellāAsia Minore [stiamo parlando delle Chiese dei pagani convertiti da Paolo a Filippi, Colossi, Galati ecc., ā e avvertƬ i Galati (4:9-10) contro tali giorni come la Pasqua il 14 Nisan [o Abib] il settimo mese del calendario [civile] EbraicoĀ» (World Almanac, 1968 ed., p. 187). La data qui descritta non ĆØ il giorno della Pasqua, ma invece quella della Pasqua (ebraica)āche era osservata nel 14Ā° giorno del primo mese (Nisan) del calendario sacro. Gli apostoli e la Chiesa primitiva non osservavano la Pasqua!
Nonostante le prove schiaccianti che le feste di Dio, come elencate in Levitico 23, devono essere osservate dai Cristiani ancora oggi (Atti 2:1; 12:3; 18:21; 20:6, 16; 1 Corinzi 5:7-8; 16:8), quasi nessuno che afferma di credere nel Dio della Bibbia le osserva! Quasi nessuno che professa di adorare GesĆ¹ Cristo osserva la Pasqua (ebraica) come Egli comandĆ²! PerchĆ©?
Dal momento che nella Bibbia non ci sono istruzioni per osservare la Pasqua, ma ci comanda di osservare la Pasqua (ebraica), allora da dove ha origine la Pasqua? Dopo aver esaminato lāorigine della Pasqua (ebraica), siamo pronti a studiare lāorigine della Pasqua.
Quando la Pasqua arriva in America
La Pasqua ĆØ da tempo nota per essere una festa pagana! Gli Americani che fondarono lāAmerica sapevano questo! Un libro per bambini che spiega le feste, intitolato Easter Parade: Welcome Sweet Spring Time! (Parata di Pasqua: Benvenuta Dolce Primavera!, di Steve Englehart, p. 4, afferma: Ā«Quando i Puritani vennero nel Nord America, consideravano la celebrazione della Pasquaāe la celebrazione del Nataleācon sospetto. Sapevano che i pagani avevano celebrato il ritorno della primavera molto tempo prima che i Cristiani celebravano la Pasquaā¦ per i primi duecento anni di vita Europea in Nord America, solo alcuni stati, soprattutto nel Sud, prestavano molta attenzione alla PasquaĀ» Solo dopo la guerra civile gli Americani iniziarono a celebrare questa festa: Ā«La prima Pasqua ĆØ diventata una tradizione Americana nel 1870Ā» (p. 5). Notevole! Le 13 colonie originali dellāAmerica iniziarono come una nazione Ā«CristianaĀ», con il grido di Ā«Nessun re tranne il Re GesĆ¹!Ā» La nazione non osservĆ² la Pasqua per un intero secolo della sua fondazione. Che cosa successe per cambiare questo?
Da dove viene la Pasqua?
Quello che segue vi sembra familiare?āLa primavera ĆØ nellāaria! I fiori e i coniglietti decorano la casa. Il padre aiuta i bambini a dipingere bei disegni sulle uova tinte di vari colori. Queste uova, che in seguito saranno nascoste e i bambini cercheranno di trovarle, sono messe in bellissimi cestini di stagione. Il delizioso aroma degli hot cross buns che la mamma cuoce nel forno si diffonde per la casa. I quaranta giorni di astensione da certi cibi finalmente termineranno il giorno successivo. Tutta la famiglia sceglie lāabito della domenica da indossare per il servizio religioso al sorgere del sole del mattino successivo per celebrare la resurrezione del salvatore e il rinnovamento della vita. Tutti desiderano mangiare un succulento prosciutto con tutti i contorni. Sarà uno giorno felice. Dopo tutto, ĆØ uno dei giorni festivi religioso piĆ¹ importante dellāanno.
Pasqua, giusto? No! Questa ĆØ una descrizione di una antica famiglia Babiloneseā2000 anni prima di Cristoāonorante la resurrezione del loro dio, Tammuz, che ĆØ stato riportato in vita dagli inferi da sua madre/moglie, Ishtar (da cui la festa prende il nome, Easter, Pasqua in inglese). Nella maggior parte dei dialetti di origine semitica Ā«IshtarĀ» ĆØ pronunciata Ā«EasterĀ», potremmo quindi dire che gli eventi descritti qui sono, in un certo senso la festa della Pasqua. Naturalmente, lāavvenimento con ogni probabilità era di una famiglia frigia che onorava Attis e Cibele, o forse di una famiglia fenicia che adorava Adone e Astarte. Inoltre, questa descrizione si adatta a una famiglia eretica Israelita che onorava gli idoli Cananei Baal e Ashtoreth (Astarte). O questa descrizione potrebbe facilmente rappresentare ben altre immorali celebrazioni della morte e resurrezione e della fertilità paganaāinclusa la moderna celebrazione della Pasqua comāĆØ giunta a noi attraverso i riti della fertilità anglosassoni della dea Eostre o Ostara. In tutti i casi, ĆØ la stessa festa, separate solo dal tempo e dalla cultura.
Se la Pasqua non si trova nella Bibbia, allora da dove viene? La vasta maggioranza degli storici secolari ed ecclesiastici sono dāaccordo che il nome di Easter e le tradizioni che lāaccompagnano hanno profonde radici pagane.
Ora notate diverse citazioni straordinarie che ci dicono di piĆ¹ sulla vera origine del nome (inglese) della moderna celebrazione della Pasqua:
Ā«Da Bede il Venerabile (De ratione temporum 1:5) lāorigine del termine per la festa della resurrezione di Cristo ĆØ stata popolarmente considerata come proveniente dallāanglosassone Easter, una dea della primaveraā¦ che ĆØ il termine antico del plurale tedesco per alba, eostarum; da dove deriva il tedesco Ostern, e il termine inglese EasterĀ» (The New Catholic Encyclopedia, 1967, Vol. 5, p. 6).
Ā«Il fatto che le feste primaverili tra i popoli pagani senza dubbio avevano molto a che fare con la forma assunta dalle feste orientali nelle Chiese cristiane. Il termine inglese Easter ĆØ di origine paganaĀ» (Albert Henry Newman, D.D., LL.D., A Manual of Church History, p. 299).
Ā«Per quanto riguarda questa la piĆ¹ grande delle feste cristiane, molte delle sue caratteristiche provengono da antiche cerimonie pagane. Tanto per iniziare, il nome stesso non ĆØ cristiano ma pagano. Ostara era la dea anglosassone della primaveraĀ» (Ethel L. Urlin, , Festival, Holy Days, and Saints Days, p. 73).
Ā«Easterāil nome Easter giunge a noi da Ostera o Eostre, la dea anglosassone della primavera, a cui si teneva annualmente un festa in primavera, in quanto ĆØ da questa festa pagana che alcune usanze della Pasqua provengonoĀ» (Hazeltine, p. 53).
Ā«In Babiloniaā¦ la dea della primavera era chiamata Ishtar. Era identificata con il pianeta Venere, che, poichĆ©ā¦ sorge prima del Soleā¦ e tramonta dopo di essoā¦sembra che ami la luce [questo significa che Venere ama il dio-sole]ā¦ nella Fenicia, divenne Astarte; in Grecia, Eostre [in relazione alla parola Greca Eos: āalbaā], e in Germania, Ostara [questo viene dalla parola Tedesca Ost: āeastā, che ĆØ la direzione dellāalba]Ā» (Englehart, p. 4).
Come abbiamo visto, molti nomi sono intercambiabili per la piĆ¹ ben nota Easter. I pagani tipicamente usavano molti nomi diversi per lo stesso dio o dea. Nimrod, la figura biblica che costruƬ la città di Babilonia (Gen. 10:8), ĆØ un esempio. Era venerato come Saturno, Vulcano, Crono, Baal, Tammuz, Moloch e ben altri, ma egli era sempre lo stesso dioāil fuoco o il dio del sole universalmente adorato in quasi tutte le culture antiche. (Leggi il nostro opuscolo gratuito La vera origine del Natale per sapere di piĆ¹ su questa festa e il ruolo che svolge Nimrod).
La dea Easter non era diversa. Era una dea con molti nomiāla dea della fertilità, adorata in primavera al momento della rinascita della vita.
Il rinomato storico Will Durant, nel suo famoso e rispettato libro, Story of Civilization, pp. 235, 244-245, scrisse: Ā«Ishtar [Astarte per i Greci, Ashtoreth per gli Ebrei], ci interessa non solo come analogia dellāegiziana Iside e a un prototipo della greca Afrodite e della Venere romana, ma come la beneficiaria formale di una delle piĆ¹ strane usanze babilonesiā¦ principalmente a noi nota da una famosa pagina in Erodoto: Ogni donna nativa ĆØ obbligata, una volta nella sua vita, a sedere nel tempio di Venere [Easter], e avere un rapporto sessuale con uno sconosciutoĀ». Ć cosƬ sorprendente che la Bibbia parla di questo sistema religioso che viene da questa antica città come: Ā«MISTERO, BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE MERETRICI E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRAĀ».(Apocalisse 17:5)?
Ora dobbiamo guardare piĆ¹ da vicino lāorigine di altre usanze associate con la celebrazione della Pasqua moderna.
Lāorigine della Quaresima
Secondo Johannes Cassianus, che scrisse nel V secolo: Ā«Nondimeno dovreste sapere, che, fintanto che la perfezione della Chiesa primitiva rimase inviolata, questa osservanza della Quaresima non esistevaĀ» (Prima Conferenza dellāAbate Theonas, capitolo 30). Non cāĆØ nessuna scrittura biblica o storica di Cristo, degli apostoli o della Chiesa primitiva che hanno partecipato alla Quaresima.
Dato che non cāĆØ nessuna istruzione di osservare la Quaresima nella Bibbia, qual ĆØ la sua origine? Un periodo di quaranta giorni di astinenza era anticamente osservato in onore delle divinità pagane Osiride, Adone e Tammuz (John Landseer, Sabaean Researches, pp. 111, 112). Alexander Hislops, nel suo libro Le Due Babilonie, p. 104-105, dice questo riguardo allāorigine della quaresima: Ā«I quaranta giorni di astinenza della Quaresima sono una pratica derivante direttamente dagli adoratori della dea babilonese. Tale periodo di Quaresima di quaranta giorni, nella primavera, ĆØ ancora osservata dai Yezidis o Pagani adoratori del Diavolo del Kurdistan, che lāhanno ereditata dai loro primi maestri, i Babilonesi. Tale periodo di Quaresima di quaranta giorni era tenuto in primavera dai pagani Messicaniā¦ Tale periodo di Quaresima di quaranta giorni era osservato in Egittoā¦Ā».
La Quaresima viene dal paganesimo, non dalla Bibbia! (Per saperne di piĆ¹ sulla Quaresima, leggete il nostro articolo Ā«il vero significato della QuaresimaĀ»).
Pasqua, le uova e la caccia allāuovo
Le uova sono sempre state associate con la celebrazione della Pasqua. Quasi ogni cultura del mondo moderno, ha una lunga tradizione di colorazioni artistiche e varie delle uova. Una volta esaminai unāesposizione itinerante di uova magnificamente decorate con disegni che rappresentavano gli stili e le tradizioni di quasi tutti i paesi dellāEuropa moderna.
Notate quello che segue: Ā«Lāorigine delle uova di Pasqua si basa sulle tradizioni della fertilità delle razze indoeuropeeā¦ Le uova per loro erano un simbolo della primaveraā¦ Fin dai tempi del cristianesimo alle uova venivano attribuite interpretazioni religiose, diventando il simbolo della tomba di pietra da cui Cristo emerse alla nuova vita dalla Sua resurrezioneĀ» (Francis X. Weiser, Handbook of Christian Feasts and Customs, p. 233). Questo ĆØ un esempio diretto di come esattamente gli usi e i simboli pagani sono Ā«CristianizzatiĀ», i.e., nomi che suonano cristiani si sovrappongono alle tradizioni pagane. Questo viene fatto per ingannareāche per far sentire le persone a proprio aggio sul perchĆ© stanno seguendo una tradizione che non ĆØ nella Bibbia.
Notate: Ā«Intorno allāosservanza cristiana della Pasquaā¦ usanze popolari sono state raccolte, molte delle quali sono state tramandate da antiche cerimonieā¦ [e dai] simbolismi delle feste primaverili pagane, dellāEuropa e del Medio Orienteā¦ per esempio, le uovaā¦ che erano importanti come simboli della nuova vita e resurrezioneĀ» (Enciclopedia Britannica, ed. 1991, Vol. 4, p. 333).
Infine, la citazione seguente viene dallāEgyptian Belief and Modern Thought, di James Bonwick, pp. 211-212: Ā«Le uova venivano appese nei templi Egiziani. Bunsen richiama lāattenzione allāuovo mondano, lāemblema della vita generativa, uscente dalla bocca del grande dio dāEgitto. Lāuovo mistico di Babilonia, che schiude la Venere Ishtar, caduto dal cielo nellāEufrate. Le uova colorate erano offerte sacre in Egitto, come lo sono ancora in Cina e in Europa. Pasqua, o la primavera, era la stagione della nascita, terrestre e celesteĀ».
Cosa cāĆØ di piĆ¹ chiaro nel mostrare la vera origine dellāĀ«uovo di PasquaĀ»? Un uovo di Ā«PasquaĀ» ĆØ solo un uovo che appartiene alla Pasqua. Dio non ha mai autorizzato le uova nella Pasqua (ebraica) o le uova nei Giorni dei Pani Azzimi, ma tuttavia le uova di Pasqua esistono da migliaia di anni!
Ć stato un progresso naturale che lāuovo, rappresentante la primavera e la fertilità, sia stato integrato in un festa primaverile pagana già esistente. Collegare questo simbolo alla resurrezione di Cristo in primavera ha richiesto molta creatività e ragionamento umano. Tuttavia, anche lāelevata creatività del ragionamento umano non ĆØ mai stato in grado di collegare con successo il simbolo pasquale successivo per nulla cristiano, perchĆ© non cāĆØ semplicemente una sola parola su questo argomento nel Nuovo Testamento!
Il coniglietto di Pasqua
Qui ci sono due ulteriori citazioni di Francis Weiser circa le origini del Ā«coniglietto di PasquaĀ»: In Germania e Austria piccoli nidi contenenti uova, dolci e caramelle sono posti in punti nascosti, e i bambini credono che il coniglietto di Pasqua, cosƬ popolare in questi paesi, anche, abbia deposto le uova e portato le caramelleĀ» (p. 235) e Ā«il coniglietto di Pasqua ha le sue origini nelle tradizioni della fertilità pre-cristianaā¦ Il coniglio di Pasqua non ha mai avuto un simbolismo religioso conferito nel suo uso festivoā¦ Tuttavia, il coniglietto ha acquisito un ruolo prezioso nella celebrazione della Pasqua come il leggendario produttore di uova di Pasqua per bambini in molti paesiĀ» (p.236).
Qui ci sono ulteriori prove delle origini dellāuovo di Pasqua e dei conigli. Ci dimostrano come nessuno ĆØ mai stato in grado di collegare il coniglietto di Pasqua a nulla di cristiano, tanto meno la Bibbia: Ā«Il coniglietto di Pasqua non ĆØ un vero simbolo cristianoĀ» (John Bradner, Symbols of Church Season and Days, p. 52), e Ā«Sebbene adottato in un certo numero di culture cristiane, il coniglietto di Pasqua non ha mai ricevuto alcuna specifica interpretazione cristianaĀ» (Mirsea Eliade, The Encyclopedia of Religion, p. 558).
Niente di tutto questo puĆ² fermare decine di milioni di cristiani professanti a decorare i loro prati e le loro case con coniglietti di Pasqua ogni primavera.
Considerate questāultima citazione: Ā«La lepre, il simbolo della fertilità nellāantico Egitto, un simbolo conservato piĆ¹ tardi in Europaā¦ Il suo posto ĆØ stato preso dal coniglio di PasquaĀ» (Encyclopedia Britannica, ed. 1991, Vol. 4, p. 333).
Anche ai nostri giorni, i conigli sono rimasti simboli comuni di fertilità. Mentre il loro rapido tasso di riproduzione e ben noto, sorge un altro problema con i conigliāche non depongono le uova! Mentre entrambi sono chiaramente simboli di fertilità, non cāĆØ un modo logico di collegarli. In un mondo pieno di tradizioni pagane, la verità e la logica possono perdersi. Mescolare questi simboli con il cristianesimo rendono queste pratiche idolatre ancora peggiori.
Non cāĆØ nulla di cristiano in nessuno di questi simboli. La vera storia di questi simboli di fertilità, conigli e uova, ĆØ del tutto sconosciuta a tutti i bambini ignari che sono stati guidati dagli adulti a credere che essi hanno un significato speciale.
Lāintero concetto che questi sono cristiani ĆØ una bugia imposta a bambini innocenti pronti a credere che Ā«La luna ĆØ fatta di formaggioĀ» semplicemente perchĆ© qualcuno glielo dice. Anche se questi sono fatti scioccanti, sono veri ciĆ² nonostante.
Un Salvatore di contraffazione?
Uno dei temi centrali del Nuovo Testamento ĆØ che GesĆ¹ Cristo ĆØ venuto a morire per i peccati dellāumanità e offrire la redenzione a un mondo separato da Dio.
Il maestro di contraffazione (Satana il Diavolo, chiamato il Ā«dio di questo mondoĀ» in 2 Corinzi 4:4) cerca di contraffare ogni aspetto del piano di Dio. Egli Ā«seduce tutto il mondoĀ» (Apocalisse 12:9). Come supremo ingannatore, (ha contraffatto tutti gli aspetti del Cristianesimo ma non lāidentità e lāadorazione del vero Salvatore!
Chi ĆØ il vero Ā«salvatoreĀ» al centro della tradizione della Ā«domenica di PasquaĀ»? Egli ĆØ il GesĆ¹ Cristo della Bibbia? Se voi rispondete Ā«sƬĀ» ne siete sicuri? La storia risponde a questa domanda chiaramente, con questo:
Notate prima che: Ā«ā¦ la concezione di un Dio Salvatore era del tutto normale nellāantico mondo paganoā¦ una concezione di salvezza era alla base del concetto di divinità come Osiride, Attis, e Adoneā¦Ā» (John M. Robertson, Christianity and Mythology, p. 395).
E poi questo: Ā«Si ĆØ spesso insistito che questa fede nella resurrezione di GesĆ¹ ĆØ dovuta alle idee correnti della resurrezione divina nel mondo contemporaneoā¦ storie di Attis, Adone, e Osirideā¦ Nelle storie pagane, le rinascite sono espressioni gioiose del rovesciamento delle sconfitte; nella storia cristiana ĆØ il complemento della morte vittoriosa. Si potrebbe dire che Attis e Osiride salvati dalla loro rinascita, GesĆ¹ per la sua morteā¦ lāosservanza della Pasqua non nasce spontanea dalla fede nella resurrezione [di Cristo], ma si sviluppĆ² piĆ¹ tardi per tappe graduali fuori dalla Pasqua ebraica. La nozione implicita nel saluto di Pasqua Ā«Cristo ĆØ risortoĀ» ĆØ uno sviluppo secondario; lāidea nasce da questa festa e dalla sua comparsa in primavera; la festa non viene dallāidea. Lāidea della resurrezione di Cristo ĆØ stata iniettata nella vecchia pratica dellāosservanza della Pasqua [che già esisteva] e non il contrarioĀ». (A. Nock, Early Gentile Christianity and its Hellenistic Background, pp. 105-107). Si deve ricordare che Dio ha ordinato la celebrazione della morte di GesĆ¹ Cristo e non la resurrezione.
E infine, il tema forte di questa contraffazione spesso ripetuta ĆØ fatta piĆ¹ chiara dal famoso storico, James George Frazer: Ā«Ora la morte e resurrezione di Attis erano ufficialmente celebrate a Roma il 24 e 25 Marzo, questāultimo giorno essendo considerato come lāequinozio di primavera, eā¦ secondo una tradizione antica e diffusa, Cristo soffrƬ il 25 Marzoā¦ la tradizione che indica la morte di Cristo il 25 Marzoā¦ ĆØ tanto piĆ¹ notevole in quanto le considerazioni astronomiche provano che non ha alcun fondamento storicoā¦ Quando ci ricordiamo che la festa di San Giorgio in aprile ha sostituito lāantica festa pagana dei Palilia (o Parilia); che la festa di San Giovanni Battista in giugno ha preso il posto della festa pagana dellāacqua di piena estate; che la festa dellāAssunzione della Vergine in agosto ha soppiantato la festa di Diana; che la festa dei defunti [dopo Halloween e ognissanti] in novembre ĆØ una continuazione di una festa pagana antica dei morti; e che la natività di Cristo stesso era fissata al solstizio dāinverno di dicembre perchĆ© quel giorno era considerato la natività del Sole; non possiamo essere accusati di essere temerari o irragionevoli ipotizzando che lāaltra festa principale della Chiesa cristianaāla celebrazione della Pasquaāpotrebbe essere allo stesso modo, e per gli stessi motivi di edificazione, adattata a una celebrazione similare del dio frigio Attis allāequinozio di primaveraā¦ ĆØ una coincidenza notevoleā¦che le feste cristiane e pagane della morte e resurrezione divina sono celebrate nella stessa stagioneā¦ ĆØ difficile considerare la coincidenza puramente casualeĀ» (The Golden Bough, Vol. I, pp. 306-309).
Possiamo riassumere quello che ĆØ stato citato sopra. La Chiesa cattolica romana aveva per abitudine di assorbire feste paganeādi affibbiare nomi Ā«cristianiĀ» su di loro e chiamandole feste Ā«cristianeĀ». Questo ĆØ stato fatto per rendere il Ā«CristianesimoĀ» piĆ¹ appetibile e familiare ai pagani adoratori, che la Chiesa stava cercando di attirare. Come ha fatto un tale stato di cose a sviluppare?
Ora possiamo capire meglio perchĆ© lāapostolo Paolo scrisse ai Corinzi di fare attenzione al sottile inganno di Ā«un altro GesĆ¹ che noi non abbiamo predicatoĀ». Egli disse: Ā«Ma io temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, cosƬ talora le vostre menti non siano corrotte e sviate dalla semplicità che ci devāessere verso Cristo. Se uno infatti venisse a voi predicando un altro GesĆ¹ che noi non abbiamo predicato, o se voi riceveste un altro spirito che non avete ricevuto, o un altro evangelo che non avete accettatoā¦Ā» (2 Corinzi 11:3-4).
La gente oggi puĆ² pensare che essi stanno adorando il vero Salvatore quando in realtà stanno adorando un falso salvatoreāun altro GesĆ¹! Lāinsieme del Cristianesimo tradizionale ĆØ in realtà adorare Baal, il mediatore e il dio del sole, con il nome nella lingua dāorigine, che ci viene detto, deriva da quello di sua Ā«moglieĀ» Ishtar (che ĆØ in realtà sua madre Semiramide)āe che, vedremo piĆ¹ avanti, ĆØ quella che la Bibbia chiama la Ā«Regina del CieloĀ».
Ć possibile per le persone ad adorare sinceramente, ma farlo in un modo come questo rende un culto a qualcuno molto diverso da quello che vogliono onorare. Prendete in considerazione il seguente classico esempio.
Le cerimonie al sorge del sole
Le cerimonie al sorge del sole che sono menzionate nella Bibbia. Ma ciĆ² che Dio dice di questa usanza non ĆØ quello che vi aspettereste. Notate questi sorprendenti versetti. Al profeta Ezechiele venne mostrato, in visione, una profezia importante riguardante i peccati del popolo di Dio del nostro tempo.
Lāintero contesto di questi versetti deve essere esaminato attentamente per capire il crescendo della condanna pronunciata da Dio fino alla conclusione: Ā«ā¦ Poi mi disse: Tu vedrai abominazioni ancora piĆ¹ grandi, che essi commettono... ed ecco, là sedevano donne che piangevano Tammuzā¦ Allora mi condusse nel cortile interno della casa dell'Eterno; ed ecco, all'ingresso del tempio dell'Eterno, fra il portico e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio dell'Eterno e la faccia rivolta a est, che adoravano il sole a est. Poi mi disse: Hai visto, figlio d'uomo? Ć forse piccola cosaā¦ commettere le abominazioni che commette qui? Essi infattiā¦ mi hanno ripetutamente provocato ad iraā¦ PerciĆ² anch'io agirĆ² con furore; il mio occhio non avrà compassione e non userĆ² alcuna pietà. Anche se faranno pervenire alte grida ai miei orecchi, non li ascolterĆ²Ā».(Ezechiele 8:13-18).
Osservare le cerimonie del sorgere del sole che ĆØ qualcosa di molto grave agli occhi di Dio! Egli odia talmente questa pratica al punto di distruggere tutti coloro che persistono in essa (Ezechiele 9)!
Non ĆØ una Ā«piccola cosaĀ» agli occhi di Dio che milioni di persone fanno questo ogni anno a Pasqua! Potrebbe sembrare Ā«religiosoĀ», Ā«meravigliosoĀ» e Ā«profondamente emozionanteĀ» per coloro che partecipano a essa, ma Dio ha proibito al Suo vero popolo di inventare usanze religiose e culti secondo le proprie idee. Egli non ĆØ interessato a quello che le persone possono personalmente pensare o credere che sia giusto. Egli ĆØ interessato a coloro che si preoccupano di quello che Lui pensa! Per quanto riguarda Dio, lāantica forma di adorazione del sole, mascherata sotto lāapparenza della Pasqua, ĆØ solo una moderna confezione di unāantichissima usanza pagana e idolatra.
Prendete in considerazione le parole di Dio in Deuteronomio 12:28-32: Ā«Fa' attenzione e ubbidisci a tutte queste parole che ti comandoā¦ Quandoā¦ tuā¦ le avrai spodestate e dimorerai nel loro paese, guardati bene dal cadere nel laccio, seguendo loro,ā¦ e dall'informarti dei loro dĆØi, dicendo: Come servivano queste nazioni i loro dĆØi? FarĆ² anch'io cosƬ. Tu non farai cosƬ con l'Eterno, il tuo DIO, perchĆ© con i loro dĆØi esse hanno fatto tutto ciĆ² che ĆØ abominevole per l'Eterno e che egli detestaā¦ Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla toglierai da esseĀ».
Dio dice ai Cristiani di non mischiare mai ciĆ² che ĆØ divino con ciĆ² che ĆØ paganoāo il vero con il falso! Non permettere che gli uomini vi dicano che quello che Dio dice non fa differenza. Lo fa!
Gli hot cross buns
Quando ero in prima elementare, tutti i bambini nella mia classe dovevano cantare un assolo di loro scelta. Non dimenticherĆ² mai questo momento terribile. Ero cosƬ imbarazzato e nervoso che scelsi il piĆ¹ breve brano nel nostro piccolo canzoniere, Ā«Hot Cross BunsĀ», e la cantai di fronte alla classe. Naturalmente, non avevo idea di quello che stavo cantando. Anche se breve (aveva solo quindici parole), non ho mai dimenticato la lezione che conteneva.
Notate Geremia 7:18 Ā«I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per fare delle focacce alla regina del cielo, e per fare libazioni, ad altri dĆØi per provocarmi ad iraĀ». Le focacce offerte alla regina del cielo erano gli stessi hot cross buns che milioni di bambini cantano oggi (Alexander Hislop, The Two Babylons, p. 107). CiĆ² che sembra innocente non ĆØ affatto innocente.
Chi ĆØ la Ā«regina del cieloĀ»?
AshtarothāLa regina del cielo
Il culto di Astarte (di Easter) ĆØ stato sempre associato al culto di Baal o culto del sole. Astarte era la moglie di Baal. Notate che un altro nome per Astarte era Ashtaroth. La seguente citazione rende chiaro questo punto: Ā«Che cosa significa la parola stessa di Easter? Non ĆØ un nome di origine cristiana, ma di origine caldea. Easter non ĆØ nientāaltro che Astarte, uno dei titoli di Beltis, la regina del cielo... Ora, la dea assira, o Astarte, ĆØ identificata con Semiramide da Atenagora (Legatio, vol.ii. p. 179), e da Luciano (De Dea Siria, vol iii. p. 382)...Ora, nessun nome puĆ² meglio raffigurare il carattere di Semiramide, come la regina di Babilonia, che il nome di āAsht-tartā, perchĆ© significa esattamente āLa donna che ha fatto le torriā... quindi, Ashturit... ĆØ ovviamente la stessa āAshtoretāā ebraicaĀ» (Alexander Hislop, The Two Babylons, pp. 103, 307-308).
Notate questa citazione conclusiva dalla Enciclopedia Microsoft Multimediale Encarta: Ā«Ishtar era la Grande Madre, la dea della fertilità e la REGINA DEL CIELOĀ». Quindi, in realtà, Ashtaroth (Ishtar) era la madre/moglie Semiramide, prostituta e vedova di Nimrod, come attestano molti altri storici antichi! La Pasqua ĆØ ormai affermata come nientāaltro che lāAshtaroth della Bibbia! Possiamo ora esaminare le scritture che mostrano come Dio vede il culto di questa dea paganaācon qualunque nome che porta!
Dio chiama la Pasqua male
Ora che sappiamo che Easter (Pasqua) ĆØ la dea Ashtaroth, abbiamo bisogno di esaminare la Bibbia e vedere ciĆ² che Dio pensa di lei. Guardate questo versetto: Ā«I figli d'Israele fecero ciĆ² che ĆØ male agli occhi dell'ETERNO... essi abbandonarono l'ETERNO e servirono Baal e le Ashtaroth [Easter] (Giudici 2:11, 13)Ā».
Il contesto mostra che Dio permette che il Suo popolo sia preso in cattività fuori dal loro paese a causa di questo peccato! Il passaggio continua spiegando come Dio aveva liberato il Suo popolo ripetutamente attraverso una serie di giudici. Dopo ogni liberazione, Israele ritornava agli stessi falsi dĆØi, che di conseguenza li portava a unāaltra cattività a seguito di una conquista delle nazioni vicine. Essi mai sembravano di essere capaci dāimparare, come chiarisce il versetto 19: Ā«Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersiā¦ andando dietro ad altri dĆØi... e non desistevano affatto dalle loro opere e dalla loro via ostinataĀ». Nel capitolo 10, versetto 6, Israele ripete lo stesso comportamento di testardaggine. E Dio, cosƬ ostinatamente, ancora chiama male.
Il culto di Baal e Ashtaroth riapparve durante il tempo di Samuele. Samuele disse a Israele: Ā«... togliete da mezzo a voi gli dĆØi stranieri e le Ashtaroth e tenete il vostro cuore fermo nell'ETERNO e servite a Lui solo... CosƬ i figli d'Israele tolsero via i Baal e le Ashtaroth e servirono solamente l'ETERNOĀ» (1 Samuele 7:3-4)Ā». PiĆ¹ tardi in 1 Samuele 12:10-11, Samuele raccontĆ² loro pubblicamente la storia di Israele. Ricordando che continuamente ritornavano a obbedire Dio, solamente che ricadevano ripetutamente nellāidolatria!
Ć stato detto che Ā«Lāunica cosa che lāuomo ha imparato dalla storia ĆØ che nessuno impara dalla storiaĀ». Giorgio Santayana aggiunge, dicendo: Ā«Coloro che non imparano la lezione di storia sono condannati a ripeterlaĀ».
Questa lezione descrive lāantico Israeleāma descrive anche il mondo moderno di oggi. PerchĆ© Israele non poteva rimanere sulla buona via, alla fine fu presa in cattività, perdendo le sue tracce nella storia! Dopo un altro imminente castigo da unāultima cattività, la profezia rivela che Cristo li riunirà per lāultima volta al Suo Ritorno.
Un ultimo esempio
La Bibbia dichiara che il re Salomone era lāuomo piĆ¹ saggio che sia mai vissuto. Eppure, ha fatto un errore che Dio ha ritenuto cosƬ grande che, dopo la sua morte, punƬ Salomone rimuovendo il regno dalle mani di suo figlio.
Il suo errore?
Egli sposĆ² una donna che lo portĆ² ad adorare Easter (Ashtaroth). Notate 1 Re 11:4-6: Ā«CosĆ, quando Salomone fu vecchio, le sue mogli fecero volgere il suo cuore verso altri dĆØi... Salomone seguĆ quindi Ashtoreth, la dea dei Sidoni... CosƬ Salomone fece ciĆ² che ĆØ male agli occhi dell'Eterno e non seguƬ pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padreĀ». I versetti 11-12 dimostrano che il regno fu tolto a suo figlio.
Due Chiese: Il grande cambiamento
Ci sono due chiese completamente diverse descritte nel Nuovo Testamento. Una, la vera Chiesa che GesĆ¹ a costruito, che ĆØ descritta come la sposa di Cristo, abbandonando coinvolgimenti con questo mondo e le sue usanze al fine dāessere pura quando Egli verrà per lei. Ma, in tutto il Nuovo Testamento, ĆØ profetizzato che falsi maestri si sarebbero insinuati nellāorganizzazione della Chiesa e di prenderne il controllo. I veri cristiani dovrebbero fuggire da molte delle loro congregazioni originali se vogliono continuare a obbedire a Dio. Essi, pertanto, sarebbero un Ā«piccolo greggeĀ», spesso dispersi e non avendo mai il potere politico in questo mondo.
Il mondo ha mantenuto poca traccia di questa piccola Chiesa, dispersa e perseguitata, ma Cristo promise che non lāavrebbe mai nĆ© lasciata e nĆ© abbondonata e che Ā«le porte dell'Ades {latomba} non la potranno vincereĀ» (Matteo 16:18). Anche se ha dovuto disperderla periodicamente per la sua vita (Atti 8:1, Daniele 12:7), Cristo ha fedelmente mantenuto la Sua promessa di restare con essa, dandole potere e rafforzandola attraverso il Suo Spirito. Nonostante la persecuzione continuaāanche durante i periodi di grande martirio da parte delle grandi chiese popolari che hanno sempre cercato di distruggerlaāun residuo ĆØ sempre rimasto nel corso degli ultimi 2000 anni. Ha continuato a Ā«osservare i comandamenti di Dio e la fede di GesĆ¹Ā» (Apocalisse 14:12).
Dio ha sempre ordinato alla Sua Chiesa di non osservare le feste pagane! Questa piccola Chiesa ĆØ stata disposta a obbedirgli. Tutto il capitolo 12 nellāApocalisse ĆØ un inserto, fornisce una breve panoramica della sua storia, dallāinizio fino allāultimo momento che Dio la protegge, poco prima del ritorno di Cristo.
Paolo avvertƬ la congregazione di Tessalonica Ā«... Il mistero dell'iniquità infatti ĆØ già all'operaĀ» (2 Tessalonicesi 2:7). Questo mistero aveva già avuto unāinfluenza allāinterno della vera Chiesa appena ventāanni dopo che Cristo la fondĆ² nel 31 d.C. Era lo stesso mistero caldeo incarnato nel Natale e nella Pasquaāle sue due piĆ¹ grandi feste! Inevitabilmente, lāarrivo di queste false celebrazioni pagane obbliga i veri Cristiani a fuggire.
Questo ĆØ lo stesso fenomeno che ha portato alla stesura di questāopuscolo. Dopo la morte di Herbert W. Armstrong (il leader della Chiesa di Dio dal 1934-1986), lāĀ«apostasiaĀ» profetizzata (la parola apostasia in greco significa Ā«abbandonare la veritàĀ») prima del Ritorno di Cristo (2 Tessalonicesi 2:1-3) si ĆØ già avverata. Molti degli scritti del Sig. Armstrong non sono piĆ¹ disponibili e tutti sono stati riscritti dalla Chiesa di Dio Restaurata.
PerciĆ², la precedente organizzazione della Chiesa, descritta come essere la vera Chiesa, si unƬ con lāaltra chiesa, rappresentata come la madre delle meretrici (come Semiramide/Easter) seduta sopra una bestia con sette teste (Apocalisse 17). Queste teste rappresentano le rinascite storiche del Sacro Impero Romano. Questa prostituta simboleggia una potente chiesa politicamente organizzata. Gradualmente, questa chiesa, centrata a Roma, ha adottato sempre piĆ¹ dottrine e pratiche pagane fino a quando lāunica differenza discernibile tra questa e la religione pagana era lāuso del nome di GesĆ¹ Cristo. Questo ĆØ il modo in cui la Pasqua veniva celebrata al posto della vera Pasqua cristiana.
Questa Ā«chiesa madreĀ» ha molte Ā«confessioni figlieĀ», e lāintero sistema si maschera sotto la bandiera della Ā«CristianitàĀ», quando in realtà ĆØ la Ā«religione misterica di BabiloniaĀ». La Bibbia ne parla come di una seduttrice universale di tutte le nazioni Ā«CristianeĀ» inebriate con le sue false dottrine! Essa ĆØ descritta come ebbra del sangue dei santi, mentre, vanta allo stesso tempo di essere la vera chiesa. Tutte le sue figlie hanno adottato le sue pratiche pagane.
La controversia quartodecimana: Da Pasqua (ebraica) a Pasqua
Che cosa dice la storia su come e quando la festa pagana idolatra di Pasqua ĆØ venuta a sostituire la Pasqua (ebraica) ordinata da Dio? Una serie di citazioni estese raccontano questa storiaācomunemente denominata come la Ā«controversia quartodecimanaĀ». Diverse fonti sono citate in modo che la storia di come la contraffazione della Pasqua ĆØ venuta a sostituire la Pasqua (ebraica) sono perfettamente chiare. Questo problemaāPasqua (ebraica) contro PasquaāĆØ diventato cosƬ cruciale, come una prova del potere della grande chiesa che voleva eliminare il Ā«piccolo greggeĀ», che alla fine la disobbedienza ha portato una condanna a morte su chiunque a continuato a osservare il Sabato di Dio o le Sue vere feste.
Sia ben chiaro! Fa una grande differenza se si celebra la Pasqua di Dio o se si celebra la Pasqua pagana, ĆØ importante.
In primo luogo, notate quanto segue da Eusebio (un storico ben noto della Chiesa primitiva) dalla sua opera, Storia Ecclesiastica, Libro V, capitoli XXIII e XXIV: Ā«Una questione di non poca importanza sorse a quel tempo. Per le parrocchie di tutta lāAsia, come da una tradizione antica, dichiaravano che il quattordicesimo giorno della luna, il giorno in cui gli ebrei sono stati comandati dāimmolare lāagnello, va osservato come la festa della Pasqua del Salvatore... i vescovi dellāAsia, guidati da Policarpo, decisero di tenere lāantica usanza che era stata tramandata a loro. Egli stesso, in una lettera che indirizzĆ² a Vittore e alla chiesa di Roma, esprime con le seguenti parole la tradizione che gli era stata tramandataĀ»:
Ā«Osserviamo il giorno esatto, senza aggiungere e nĆ© togliere nulla. PerchĆ© in Asia anche le grandi luci si sono addormentate e si rialzeranno di nuovo nel giorno della venuta del Signore, quando verrà nella gloria dal cielo e troverà tutti i santi. Tra questi ci sono Filippo, uno dei dodici apostoli... e, per di piĆ¹, Giovanni, che era sia un testimone e un insegnante, che si inchinĆ² sul petto del Signore... e Policarpo a Smirne, che era un vescovo e martire; e Trasea, vescovo e martire a Eumeneia... il vescovo e martire Sagaris... il beato Papirio, o Melito... tutti questi hanno osservato il quattordicesimo giorno della Pasqua secondo il Vangelo, non deviando in nessun modo ma seguendo la regola della fedeĀ».
Nella Nuova Enciclopedia Cattolica del 1967 dichiara: Ā«quartodecimano, una parola usata per descrivere la pratica nellāantica Chiesa di celebrare la Pasqua il 14Ā° di Nisan (die quarta decima), il giorno della Pasqua ebraica (Esodo 12:6). Il quartodecimanesimo, prevalente in Asia Minore e Siria nel II secolo, enfatizzava la morte di Cristo, la vera vittima pasquale (Giovanni 18:28; 19:42), mentre la pratica Romana enfatizzava lāosservanza della domenica come il giorno della Resurrezione. Implicita in queste due posizioni ĆØ la cronologia controversa della Settimana Santa. Come il Cristianesimo separato dal Giudaismo, i Cristiani gentili furono contrari a osservare le feste principali cristiane lo stesso giorno della Pasqua (ebraica).
Ā«Gli sforzi per indurre i Romani quartodecimani ad abbondonare la loro pratica non hanno avuto successo. Durante una visita a Roma (c. 155), San Policarpo di Smirne amichevolmente discusse la questione con il Papa Aniceto senza tuttavia raggiungere un accordo. Il Papa Vittore (189-198) cercĆ² lāunità attraverso una serie di sinodi tenuti in Oriente e in Occidente; tutti accettarono la pratica Romana eccetto i vescovi Asiatici. Quando Vittore tentĆ² di costringerli con la scomunica, Santā Ireneo di Lione intervenne per riportare la pace (Eusebio, Storia Ecclesiastica 5.23-25). Durante il III secolo il quartodecimano declinĆ²; persistette in alcune comunità Asiatiche fino al V secoloĀ» (Vol. 12, p. 13).
La lunghissima affermazione che seguente dallāEnciclopedia Britannica, 11th edizione, riassume e ben dettaglia il racconto di come la Pasqua gradualmente ha sostituito la Pasqua (ebraica) dal 325 a.C. allāinterno della Ā«CristianitàĀ» visibile e organizzata: Ā«Sebbene lāosservanza della Pasqua era molto tempo prima nella pratica della Chiesa cristiana [falsa], una seria differenza presto sorse riguardo al giorno per la sua osservanza tra i [veri] Cristiani di etnia ebraica e quella gentile, che ha portato a una lunga e amara polemica... I Cristiani ebrei... (osservavano) il 14Ā° giorno della luna alla sera... senza tener conto del giorno della settimana. I Cristiani gentili (i Cattolici romani)... identificavano il primo giorno della settimana con quello della resurrezione e osservavano il venerdƬ precedente come la commemorazione della crocifissione, indipendentemente dal giorno del meseĀ».
Ā«Generalmente parlando, le Chiese Occidentali (i Cattolici romani) osservavano la Pasqua il primo giorno della settimana, mentre le Chiese Orientali [incluso il residuo della vera Chiesa] seguivano la regola ebraica [la vera Pasqua cristiana].
Ā«Policarpo, il discepolo di Giovanni lāEvangelista (lāultimo dei dodici apostoli), e vescovo di Smirne, visitĆ² Roma nel 159 (sic) per discutere con Aniceto, vescovo di questa sede, sullāargomento ed esortarlo a conservare la tradizione che aveva ricevuto dagli apostoli di osservare il 14Ā° giorno. PerĆ² Aniceto rifiutĆ². Circa quaranta anni dopo (197), la questione fu discussa in uno spirito molto diverso tra Vittore, vescovo di Roma e Policrate, metropolita dellāAsia proconsolare. Questa provincia [comprendeva le chiese fondate attraverso lāapostolo Paolo, come Antiochia e tutte quelle identificate in Apocalisse 2 e 3 come la vera Chiesa] era lāunica parte della Cristianità che ancora aderiva allāusanza ebraica. Vittore esigette che tutti dovevano adottare lāusanza predominante a Roma. Policrate rifiutĆ² fermamente di accettare e presenta molte gravi ragioni al contrario, subito dopo Vittore procedette alla scomunica di Policrate e dei Cristiani che continuavano secondo lāusanza [corretta] Orientale. Egli fu trattenuto [da un consiglio di altri vescovi] dal procedere veramente e attuare il decreto della scomunica... e le chiese Asiatiche continuavano a osservare le loro stesse usanze indisturbate. Dopo questo, troviamo lāusanza ebraica [la vera Pasqua del Nuovo Testamento] affermarsi di tanto in tanto, ma non ĆØ mai prevalsa in larga misura.
Ā«Una risoluzione definitiva della disputa era una tra le altre ragioni che avevano indotto Costantino [LāImperatore Romano] a convocare il concilio di Nicea nel 325. A quel tempo i Siriani e gli Antiocheni erano i soli campioni dellāosservanza del 14Ā° giorno. La decisione del concilio era unanime che la Pasqua doveva essere osservata di domenica, la stessa domenica in tutto il mondo e che nessuna persona dāallora in poi doveva seguire la cecità degli Ebrei. [In altre parole, a nessuno era permesso di seguire lāesempio di Cristo e della vera Chiesa che aveva fondato!]... I POCHI che poi si sono separati dallāunità [organizzata politicamente] della chiesa e continuavano a celebrare il 14Ā° giorno erano chiamati i Quartodecimani [dalla parola latina per 14], e la disputa ĆØ conosciuta come la controversia QuartodecimanaĀ» (Vol. VIII, pp. 828-829).
Questa potentissima citazione chiarisce assolutamente la storia completa di ciĆ² che ĆØ accaduto e comāĆØ accaduto. La storia ci dice che Policarpo fu martirizzato sulla via del ritorno da Roma (bruciato vivo in una fattoria), solo pochi giorni dopo il suo incontro con Aniceto sulla questione di osservare la Pasqua (ebraica) o la Pasqua. Fu ucciso, quasi certamente perchĆ© non volveva scendere a compromessi sul modo corretto di osservare la Pasqua (ebraica).
La Nuova Enciclopedia Cattolica del 1967 dichiara questo: Ā«Occasionalmente, i Quartodecimani celebravano la Pasqua il giorno che gli altri Cristiani osservavano il VenerdƬ Santo. Fin dallāinizio, entrambi le celebrazioni erano permesse, ma gradualmente era sembrato incongruo per i Cristiani dover celebrare la Pasqua sulla festa Ebraica e che la principale festa Cristiana venisse celebrata nellāunitàĀ» (Vol.5, p.8).
Ora leggete questa citazione dalla stessa fonte, concludendo di come il Concilio di Nicea Ā«ha decisoĀ», per tutti, la questione della Pasqua rispetto alla Pasqua (ebraica): Ā«Per quanto riguarda la Pasqua, i Padri decretarono (1) che tutti i cristiani dovevano osservarla nello stesso giorno, (2) che le usanze ebraiche non dovevano essere seguite, e (3) che la pratica dellāOccidente, dellāEgitto e delle altre Chiese dovevano rimanere in vigore, cioĆØ, di celebrare la Pasqua nella domenica seguente, la prima luna piena dopo l'equinozio di primaveraĀ»(vol. 5, pag. 433).
Lāedizione del 1909 della Enciclopedia Cattolica dice Ā«Dopo le forti misure del Papa, i Quartodecimani sembravano diminuire gradualmente di numero. Origene nel Ā«PhilosophumenaĀ» (VIII, xviii) sembrava considerarli come una sola manciata di anticonformisti ostinati. SECONDA FASEāLa seconda fase della controversia della Pasqua si centrava intorno al Concilio di Nicea [325 d.C.] confermando che la grande festa della Pasqua doveva essere sempre osservata di domenica, e non coincidere con una fase specifica della luna, che poteva ricorrere in qualsiasi giorno della settimanaĀ» (Vol. 5, p. 228).
La verità ĆØ che Pasqua (ebraica) era sempre direttamente collegata con la luna, indipendentemente dal giorno della settimana in cui coincideva! (La parola mese deriva dalla luna). Il 14Ā° giorno di Nisan (Abib) era lāistruzione di Dio (Esodo 12:1-6)ānon la domenica piĆ¹ vicina a questa o qualsiasi altra data.
Questa stessa edizione dellāEnciclopedia Cattolica, quando descrive la decisione finale a Nicea nel 325 d.C., cita le parole dellāImperatore Costantino, che scrive a tutte le chiese: Ā«In questa riunione ĆØ stata discussa la questione riguardante al giorno piĆ¹ santo della Pasqua, ed ĆØ stato risolto, con un giudizio unanime di tutti coloro che erano presenti, che questa festa doveva essere osservata da tutti, dovunque e nello stesso giornoā¦ E prima di tutto, ĆØ apparso indegno che nella celebrazione di questa festa santissima dobbiamo seguire la pratica degli Ebrei, che hanno contaminato empiamente le loro mani di un grande peccato... perchĆ© abbiamo ricevuto dal nostro Salvatore un modo diverso [questo ĆØ falso perchĆ© Cristo non ha mai insegnato āun modo diversoā]... E io stesso ho intrapreso che questa decisione debba incontrare lāapprovazione del vostro discernimento nella speranza che le vostre saggezze ammettano volentieri che la pratica che già si osservava nella città di Roma e in Africa, in ogni parte dellāItalia e dellāEgitto... con un giudizio unanimeĀ» (Vol. 5, p. 228).
Infine, questa stessa fonte continua pochi paragrafi dopo con, Ā«La decisione finale resta sempre allāautorità ecclesiastica riconosciuta... era principalmente una questione di disciplina ecclesiastica e non di scienza astronomicaĀ» (p.229). Queste due brevi frasi rendono chiaro che lāautorità di Roma, e non la Parola di Dio, che ha determinato se la Pasqua o la Pasqua (ebraica) dovevano essere osservate.
Solo Ā«pochiĀ» rimasero fedeli alla veritàāed ĆØ sempre stato cosƬ. Alla fine, come le false chiese pagane crescevano nellāinfluenza politica, la pena di morte era imposta a chiunque osservava il Sabato del settimo giorno di Dio o delle altre Sue Feste, come la Pasqua (ebraica). I veri Cristiani dovevano sempre fuggire là dove potevano continuare a osservare i comandamenti e le verità di Dio. (Leggette il nostro opuscolo gratuito DovāĆØ la vera Chiesa di Dio? ā e la sua incredibile storia!).
Nel corso dei secoli, questi stessi Cristiani Ā«una sola vera Chiesa di DioĀ» sebbene ignorati e perseguitati dal mondo, hanno sempre conservato e osservato la verità di Dio su questo punto fondamentale della dottrinaleācosƬ come molte altre vere dottrine bibliche!
La Pasqua (ebraica) era stata comandata
Abbiamo già visto che Dio no ha mai ordinato lāosservanza della Pasqua ma invece in realtà ci ha ordinato il contrario. Egli ha sempre voluto che la Pasqua (ebraica) sia osservata una volta allāannoāe questo, per sempre. Le parti iniziali di questāopuscolo ci hanno esposto brevemente le istruzioni nel Nuovo Testamento per osservare la Pasqua (ebraica) con i nuovi simboli istituiti del pane e del vino.
La Pasqua (ebraica) nel Nuovo Testamento include anche unāordinanza dāumiltà chiamata lavanda dei piedi. Questa istruzione si trova in Giovanni 13:2-15 che Cristo comandĆ² di insegnare a tutti coloro che vogliono imparare le dottrine di Dio. Cristo comandĆ² ai Suoi discepoli Ā«Andate, dunque, e fate discepoli di tutti le nazioni, battezzandoli... Insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandatoĀ» (Matteo 28:19-20).
Questa istruzione include la Pasqua (ebraica), con la lavanda dei piedi e i simboli del pane e del vino. Essa include anche lāosservanza dei Giorni dei Pani Azzimi e il resto delle feste annuali di Dio. Se avete deciso di non partecipare piĆ¹ alla tradizione della Pasqua di questo mondo, allora lāopuscolo offerto prima Quante volte dovremmo prendere la cena del Signore? vi aiuterà a capire cosāĆØ necessario per osservare la cerimonia della Pasqua (ebraica) del Nuovo Testamento. La Chiesa di Dio Restaurata puĆ² aiutarvi a capire come fare questo.
Che farete voi?
La Pasqua puĆ² essere osservata Ā«in onore di Cristo?Ā» Qualcuno potrebbe dire Ā«va bene, lo so che la Pasqua deriva dal paganesimoāma io non sono pagano! La celebro in onore di Cristo. Mi concentro su di LuiĀ». PerchĆ© Dio sapeva che Israele avrebbe fatto lo stesso quando incontra le usanze religiose delle nazioni pagane e tenta di utilizzare queste false abitudini al fine di onorare il vero Dio, Egli ha dato le istruzioni in Deuteronomio 12:28-32. Dio ha sempre comandato che le persone Lo adorino esattamente come Egli insegnĆ². CosƬ ha fatto Cristo.
Leggete il nostro opuscolo gratuito La resurrezione di Cristo non fu di domenica. Spiega come e perchĆ© lāidea della Ā«resurrezione di domenicaĀ» ĆØ entrata in uso per sostenere lāosservanza della domenica (il giorno dellāadorazione del sole, o il giorno del sole) invece dāosservare il vero giorno di Dio, il Sabato. Leggete anche il nostro articolo correlato Ā«La crocifissione di Cristo non fu il venerdƬĀ».
GesĆ¹ disse ai farisei: Ā«voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione... invano Mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uominiĀ» (Matteo 15:6,9). Il racconto parallelo di Marco aggiunge unāimportante elemento: Ā«Voi siete abili nell'ANNULLARE il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizioneĀ» (7:9). Questi versetti hanno una chiara applicazione a coloro che rifiutano la Pasqua (ebraica) per celebrare la Pasqua pagana.
Centinaia di milioni di persone celebrano lāidolatra festa pagana conosciuta come la Pasqua, credendo di onore GesĆ¹ Cristo! La maggior parte sono nella piĆ¹ totale ignoranza in quello che fanno. La risposta di Dio a tutti ĆØ: Ā«passando sopra ai tempi dell'ignoranza, ora [Dio] comanda a tutti gli uomini, in ogni luogo, che si ravvedanoĀ» (Atti 17:30)!
Tornate dalla Pasqua alla Pasqua (ebraica)
Il seguente ĆØ riportato dalla conclusione dellāopuscolo La pura verità sulla Pasqua di Herbert W. Armstrong. Ne consegue una breve panoramica dellāimportanza di osservare la Pasqua di Dio invece che la Pasqua pagana:
Ā«Dobbiamo ritornare alla fede che una volta ci ĆØ stata insegnata. Osserviamo quindi in modo umile e obbediente questa santa ordinanza [la Pasqua (ebraica)] come ci ĆØ stato comandato, secondo il tempo scritturale, dopo il tramonto, il 14Ā° di Abib [Nisan] del Calendario SacroĀ».